lunedì 21 marzo 2011

Fratelli (e sorelle) d'Italia

E' ufficiale: credo di aver creato un mostro! Si può dire che io l'abbia partorito con la mente e sia stata gli ultimi 17 anni e 6 mesi in attesa di vedere maturare i frutti del mio diabolico indottrinamento. Poi, quando meno te lo aspetti, una sera come tante, una sera come questa, arriva la conferma.

F: oddio aspetta, ti devo dire questa stra veloce
M: spara
F: dovevamo trovare un libro/poesia/canzone che parlasse di londra per inglese; io ovviamente non l'ho fatto perchè mi sembrava una lavoro inutile e quando è toccato a me....
M: ah beh
F: il genio del male ha preso il sopravvento
M: quindi?
F: ho inventato una storia con libera ispirazione a pochaontas! titolo del libro: london in your eyes autore: John Smith
M: ((rofl)) e ti ha sgamato?
F: ma va laaaaaaaa... era stra convincente nonostante le mie compagne ridessero cercando di farmi sgamare
M: sei il mio mito!

Chi non ha fratelli/sorelle non può capire.

Essere dall'altro capo del mondo con tua sorella chiusa in un camerino che ti manda gli mms dei vestiti che si prova.

Ascoltare tua nonna che ti racconta come ha trasformato degli gnocchi in focaccia (1h di racconto) e scoprire a posteriori che, per non dormire, ci stavamo facendo lo stesso viaggio in 3.

Dire "Mi annoio, ci travestiamo?"

Sentirsi dire: "Dai creiamo???"

Conoscere a memoria Il Re leone.

Portarle le bustine di zucchero con Coco Chanel, anche se da 20 anni tu porti il segno dei suoi canini sulla spalla destra.

Pensare che, anche se da soli si stava da dio, senza di loro ti saresti persa il più bello!

domenica 13 marzo 2011

Chi di dispetto ferisce...

Qualche giorno fa, in radio, si parlava di dispetti che le donne hanno dovuto subire dagli uomini. Insomma, una roba protofemminista post 8 marzo.
Tra le tante, una ragazza ha telefonato, dicendo che la sua vita è stata segnata dalle continue angherie che i due fratelli maggiori le hanno fatto e continuano a farle scontare fin dall'infanzia, ultima in ordine, l'averle gettato addosso un gatto precedentemente bagnato!

Cioè, voglio dire, notate la cattivera: già se ti lanciano un gatto in faccia c'è da immaginarsi che il povero felino sia tutt'altro che socievole. Poi se gli si fa un bel bidet totale...questa è cattiveria cruda!

Allora ieri sera ho pensato: vediamo se anch'io riesco ad escogitare uno scherzetto fastidioso che non implichi violenza alcuna sugli animali, ma che riscuota lo stesso successo del gatto docciato.

Così, dopo averci pensato quei due minuti, ho aspettato che la mia vittima (indovinate chi) andasse in bagno e mi sono acquattata dietro alla porta. Non appena ho sentito che cominciava a fare pipì sono piombata nella stanza urlando che quella era una prova di resistenza e che doveva riuscire a urinare con me che lo scuotevo e percuotevo.

Una demente insomma!

Devo dire che il risultato, in termini di fastidio, è stato sorprendente: la vittima era disperata, sull'orlo del pianto e, ovviamente, non è più riuscita a fare pipì!

Purtroppo però, siccome queste storie hanno sempre una morale, il mio Dio mi ha punita e questa notte, alle 4, mi sono svegliata con la brutta sensazione di dover fare pipì salvo poi non avere effettivamente questa urgenza! Che incubo, non ho più dormito....

Quindi, a questo punto, qualcuno può suggerirmi  un'altro scherzetto che magari non abbia troppe controindicazioni inconsce per la sottoscritta?

domenica 6 marzo 2011

A Carnevale ogni sfiga vale!

Attenzione: vi comunico che IlMinkio sta tentando di convincermi che la svolta alla nostra domenica di fancazzismo è andare al carnevale di Persiceto! Poverino, in fondo lo capisco: non è da tutti avere dei genitori che, a 4 anni, ti portano al carnevale di Berra, spacciandolo come la-vera-figata-della-domenica-pome e permettere che, in così tenera età, il pargolo sia inevitabilmente ed inesorabilmente segnato da tale episodio di sfiga suprema!

In tutto questo, c'è che mi sono ricordata che è carnevale, una festa che puoi apprezzare solo fino alla quinta elementare, quando, dopo l'intervallo, non si fa più lezione e ci si strafoga di schifezze fritte, sperando che il compagno cretino non si sia munito di fialette puzzolenti, strategicamente piazzate nel tuo astuccio (no, non preoccupatevi, almeno questa l'ho scampata!).

Io, a carnevale, ho sempre convinto la BigLuis a cucirmi estrosi vestiti, disegnati da me e, ve lo dico, sono riuscita a rendere fashion, persino la maschera di papera che mi appiopparono un'anno alla recita dell'asilo!

Bene, l'altra mattina, nel perenne ritardo che accompagna la nostra sveglia-colazione-lavaggio-vestimento-trucco e operazione filo interdentale (perchè lui non è abitudinario, nooooo...), discutevamo della peggiore esperienza carnevalesca che ci è mai successa. Giudicate voi:

(Morfena): In quinta elementare, tutta la mia classe decise di festeggiare il carnevale allo SkyLab di Tamara (già qui, il livello di sfiga si impenna) per cui decisi che cotanta botta di vita meritava il confezionamento di un abito ad hoc. Proposi quindi a mia madre di cucirmi un vestito ispirato alla principessa Jasmin de Le mille e una notte, perchè:

a) la mia carnagione (perenne oggetto di scherno) sarebbe stata per una volta perfettamente contestualizzata

b) avrei avuto la pancia scoperta, giocando così la carta della seduzione con un ragazzetto che amavo segretamente da tipo 5 anni

Il giorno della festa ero felicissima: i pantaloni azzurri con velo blu, il top tuttotempestatodipietrepreziose, le ballerine argentee e lei, la mia panza in bella vista!

Non faccio in tempo a scendere le scale che la BigLuis sbotta: "Ma secondo te, puoi uscire con la pancia scoperta? Ma guarda che ti caghi addosso!!!".

What a delusion quando mi costrinse a indossare, sotto il top, una magliettina di lana bianca, di quelle che avevano il colletto un po' alto, e mi facevano sembrare un'idiota patentata! Insomma, arrivata alla festa, dopo un paio d'ore stavo morendo dal caldo e ottenni il permesso di liberarmi di quello scafandro unguardable e sfoggiare il mio ventre piatto di decenne in tutto il suo splendore.

Risultato? L'aver indossato la maglietta della salute aveva già indelibilmente compromesso la mia credibilità, nessuno mi si filò di pezza e la sera, tornata a casa, la trascorsi su wc a scontare le schifezze fritte del mattino e lo schock termico del pomeriggio!

(IlMinchio) Quando il Lui aveva circa 10 anni, decise di trascinare il suo amico A. in una gara di travestimenti per il carnevale organizzato da un qualche oratorio vicino casa (attenzione: discoteca io - oratorio lui...non vorrei influenzare il giudizio, però...). Complice un precoce british humor che ancora caratterizza i due, decisero di travestirsi da becchini! ora, immaginatevi due ragazzetti, vestiti tutti di nero, con le facce bianche, dotati di piccola bara con bambolotto rubato alla sorella che si presentano sul santissimo palco dell'oratorio, l'uno a perorare la beltà del loro look, l'altro munito di metro con cui prendeva le misure al presentatore per la costruzione del suo sarcofago!

Uno show imperdibile: i due erano certi di avere la vittoria in pugno. Al momento della premiazione, già col primo piede sulla scaletta che li avrebbe condotti sul palcoscenico, la voce al microfono decretò la vittoria "di uno stupido bambino di 3 anni, vestito da Pierrot che uhhh come era carino. Faceva cagare, nessuno ci ha capiti!".

Quindi, che dite, a chi tocca il crostolo d'oro per il peggior trauma carnevalesco? E voi, avete qualche docu-sfiga da martedì grasso che sentite l'esigenza di condividere?